venerdì 24 aprile 2020

CORONAVIRUS: GIUSTA LA RIAPERTURA CONTEMPORANEA IN TUTTE LE REGIONI?

Salve a tutti,

nelle ultime settimane i numeri riguardanti la diffusione del Covid-19 hanno fornito alcuni segnali "incoraggianti", dati dalla diminuzione sia dei ricoverati nelle terapie intensive che nel numero di contagiati e anche dall'aumento dei guariti. Tutti questi segnali hanno portato i vertici del Governo a pensare alla pianificazione della cosiddetta "Fase 2". Questa consiste in una graduale riapertura delle attività commerciali e, in generale, in una diminuzione della rigidità delle norme anti-diffusione, che prevedevano anche l'uscita dalle abitazioni solo in casi necessari, e il divieto di svolgimento di attività sportive all'aperto. Tutto ciò,però, ha acceso un pesante dibattito nell'opinione pubblica, profondamente divisa sul riaprire contemporaneamente in tutte le regioni, e quindi anche in quelle del Nord, principalmente la Lombardia, i cui numeri rappresentano circa il 50% del bilancio nazionale di casi, ma anche Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, anch'esse profondamente colpite dal virus. Sarebbe quindi molto rischioso concedere l'autorizzazione alla riapertura con un rischio di contagio ancora abbastanza elevato. Nonostante ciò, queste regioni hanno già iniziato la pianificazione della "Fase 2" e il Veneto ha deciso già la scorsa settimana un alleggerimento delle norme che consente ai cittadini l'uscita dalle abitazioni con l'utilizzo obbligatorio delle mascherine, mentre la Lombardia deciderà a breve una strategia attuabile dal 4 Maggio, termine ultimo per la proroga delle norme governative.

Personalmente, trovo la riapertura necessaria, sebbene rischiosa, in quanto il motore produttivo del nostro paese è stato fermo per troppo tempo, danneggiando gravemente la situazione economica dell Stato. Quindi, per garantire la massima sicurezza è necessaria l'attuazione di alcune riforme che garantiscano l'uso di dispositivi di sicurezza in tutte le attività commerciali e, in parallelo a tutto ciò, è anche necessario assicurare lo svolgimento di attività sportiva agonistica e non, consentendo così agli sportivi di tornare a lavorare e pianificare una necessaria, seppure lenta ripresa delle attività.

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