giovedì 28 maggio 2020

STEP #18: PROTEGGERE NELLA CRONACA: LA STORIA DI ALEX

Salve a tutti,

sebbene negli ultimi periodi la cronaca italiana e mondiale sia completamente monopolizzata dall'emergenza Coronavirus, mi ha colpito profondamente un fatto accaduto all'inizio del mese di maggio nel paesino di Collegno, situato nell'hinterland torinese. Qui, un ragazzo di 18 anni,Alex, frequentante l'ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado in un liceo locale, ha ucciso suo padre a coltellate davanti alla madre e al fratello. Poco dopo, davanti ai carabinieri, ha dichiarato di aver compiuto questo gesto estremo perché stanco dei continui maltrattamenti che sia lui che gli altri componenti del nucleo familiare dovevano continuamente subire(in primis la madre, spesso picchiata davanti ai figli) da parte di un padre che, piuttosto che essere guida  e supporto, si era trasformato in persecutore. In pochissimo tempo questa notizia si è diffusa, provocando sgomento e shock nei conoscenti della famiglia e del ragazzo, sempre descritto come tranquillo e mai violento nei confronti di nessuno,e arrivando addirittura a coinvolgere il panorama politico, attraverso alcune dichiarazioni del Ministro dell' Istruzione Lucia Azzolina ,che,interpellata sulla faccenda, ha dichiarato di essere determinata a far svolgere comunque il tanto discusso esame di maturità 2020 al ragazzo, in quanto, nonostante colpevole di omicidio e attualmente detenuto nel carcere locale, ha compiuto questo atto perché sopraffatto da una situazione diventata ormai insostenibile per tutti, ma soprattutto per la madre, a cui Alex è molto legato.

Analizzando con attenzione questa vicenda di cronaca nera, quindi, l'unica conclusione che si può trarre è che, se si è a conoscenza di circostanze simili, bisogna convincere coloro che subiscono maltrattamenti o violenze a denunciare questi avvenimenti ai carabinieri, oppure raccontare tutto a qualcuno in grado di poter aiutare queste persone in difficoltà (ad esempio i Centri Anti violenza, in prima linea contro la violenza sulle donne), cercando cosi di evitare che la violenza verbale si possa trasformare in violenza fisica o addirittura in femminicidio, una delle più grandi piaghe della nostra società.

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